I falafel di ceci di Ottolenghi

Foto con falafel di ceci di Ottolenghi

Con la laurea ed il compleanno ho fatto incetta di regali. Guardandoli adesso, molti sono monotematici. Mi sono state regalate cene e libri di cucina.
Se la cena stellata merita un capitolo a sé, quello di cui vi posso già raccontare qualcosa è: “Jerusalem” di Yotam Ottolenghi e Sami Tamimi. Se siete appassionati di cucina, questo libro o i nomi dei suoi autori vi diranno qualcosa.
Il libro, oltre ad essere bellissimo nella sua veste, ha al suo interno numerose ricette divise in nove sezioni, tra carni, verdure, pesce e molto altro.
In “Jerusalem” oltre ad indicare ingredienti e procedimento, ogni singola ricetta viene accompagnata da aneddoti di vita privata. Molte sono le storie personali e parallele dei due autori, cresciuti uno nella zona est e uno nella zona ovest di Gerusalemme. Un “gratificante viaggio nostalgico” nel loro passato ed un “svelare le sensazioni e l’alfabeto della città”.
La prima ricetta che ho voluto provare è una ricetta iconica della cucina mediorientale: i falafel.
Premessa: in prima battuta questa ricetta non mi è venuta bene.
I falafel sono polpettine speziate di ceci, fritte. Nella ricetta si prescrive di non precuocere i ceci ma di ammollarli e di passarli al tritacarne crudi, o in caso di utilizzo del frullatore di non ridurli a pappa. La prima volta pur seguendo alla lettera la ricetta credo di aver frullato poco i ceci, trovandomi poi a lavorare un impasto che tendeva a separarsi, non cremoso come mi sarei aspettata. Il dubbio mi ha assalito, un flop oppure quello era proprio il risultato giusto?
Da lì ho deciso di lanciare un grido di aiuto su facebook, chiedendo ai miei contatti dove fosse il problema nei miei falafel. Nel giro di poco tempo, ho ricevuto una moltitudine di consigli e suggerimenti, alcuni dei quali li trovate riportati sotto la ricetta. Ammetto che inizialmente temevo che la mia domanda cadesse nel vuoto, invece tutte quelle risposte mi hanno fatto pensare al vecchio format del forum, che sbirciavo nei primi approcci all’internet e alla cucina. Un ritorno ad sistema che mi è piaciuto molto.
Per una strana coincidenza, da qualche mese mi stavo chiedendo se avesse senso continuare a parlare di cibo, non fraintendetemi non ne sono stanca io, piuttosto mi chiedevo se lo foste voi al di là dello schermo. Se non fosse stancante chiacchierare del “cucinare”, considerato quanto siamo bombardati dalla cucina in ogni dove. Questo episodio mi ha dimostrato che è ancora utile parlarne, finché ci sarà qualcuno a cui non viene bene una ricetta e persone generose disposte a condividere trucchi e sapere.

Marta

Falafel di ceci di Ottelenghi passaggi praparazione

I falafel

Ingredienti

250 g di ceci secchi
½ cipolla media tritata
1 spicchio d’aglio schiacciato
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
2 cucchiai di coriandolo fresco tritato (noi lo abbiamo omesso)
½ cucchiaino di pepe
½ cucchiaino di cumino macinato
½ cucchiaino di coriandolo macinato
½ cucchiaino di cardamomo macinato
½ cucchiaino di lievito polvere
1 ½ cucchiaio di farina
Olio di semi per friggere
Semi di sesamo per rivestimento
Sale

La sera prima mettete i ceci in una ciotola capiente coperte d’acqua e lasciateli in ammollo per almeno una notte.
Il giorno dopo scolateli e uniteli alla cipolla, l’aglio, il prezzemolo e mescolate il tutto. Inserite il tutto nel frullatore e tritateli finemente, in modo compatto senza che però diventi una crema.
Aggiungete le spezie, il lievito in polvere, il sale, la farina e tre cucchiai di acqua. Mescolate bene in modo da ottenere un impasto liscio e uniforme. Coprite il tutto e lasciatelo nel frigo per almeno un’ora.
In una casseruola profonda e a fondo spesso scaldate l’olio e portatelo a temperatura di 180°. Inumiditevi le mani e premete tra i palmi una dopo l’altra le cucchiaiate della mistura, ottenendo delle polpettine tonde della dimensione di una noce.
Spargete sulle polpettine i semi di sesamo e immergetele un po’ alla volta nell’olio bollente. Quando saranno ben dorate scolatele e mettetele ad asciugare su carta assorbente.
Servite calde.

Note, qui vi aggiungo i consigli che mi sono stati dati:
- ammollare i ceci per 24 ore, invece che solo una notte;
- frullare da crudi (come dice la ricetta) finemente, volendo un effetto un po’ è possibile tritarne fini i 4/5 e lasciare il resto un pochino più grossolano;
- dopo averli ammollati, pelarli, tritarli fini e cercare di lavorare pochissimo l’impasto, più si cerca di compattarlo più si disfa;

4 commenti:

  1. Adoro i falafel e anche io ho avuto qualche problemino la prima volta... poi per fortuna le altre sono venuti meglio ... ma comq seguirà i consigli per ottenere un ottimo risultato! Grazie per averli condivisi e a presto!

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    1. La prima volta è stata tragedia, sono stata più volte tentata dal buttare tutto nel cestino e non pensarci più. Grazie a te, a presto

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  2. Finché ci sarà la passione per la cucina, quella vera e spontanea, ci sarà sempre qualcuno che risponderà alle richieste di aiuto di ognuna di noi. La nostra passione deve servire proprio a questo, a condividere la conoscenza che ci siamo costruite nel corso del tempo.
    E queste falavel sono bellissime!
    Aurelia

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