Arrosto di vitello e fichi

Teglia con arrosto di vitello e fichi

La storia di un paese in festa per la Santa Patrona l’avrete già sentita.
La storia di quel Natale che cade in settembre pure.
La storia del ritornare a casa nei giorni del settembre cerretese forse no.

Quel rito che intreccia sacro e profano e chiude le porte all’estate ci richiama a casa un po’ tutti. Se una certezza è quella di un rito che si ripete sempre uguale, l’altra è quella di rivedere volti che da un anno ad un altro non vedi. C’è chi vive vicino, ma non ti capita comunque di incontrare, chi abita lontano e torna a casa per le feste. C’è mio fratello che dalla cosmopolita Londra si ritrova a vestire abiti del ‘500 e fare il tifo per la nostra contrada con bavaglio colorato al collo compreso, il ragazzo che mi piaceva segretamente a quattordici anni che se ci penso sorrido ancora, la baby sitter che da piccola mi viziava, lo zio di mio padre che vive a Milano da più di cinquanta anni ma per le feste torna. Rivedi un po’ tutti in uno due giorni.

La prima domenica di settembre è questa storia qua che ogni anno vi raccontiamo, che è sempre un po’ uguale, anche se cerchiamo di mostrarla da angolature diverse. Come il pranzo, per il quale ogni famiglia ha la sua tradizione. La nostra parte sempre dal crostino nero, passa da una pasta al forno e termina con un arrosto.

L’arrosto di quest’anno in casa Calugi prevedeva i fichi dell’albero dietro casa. Un arrosto semplice, ma che fa la sua figura una volta presentato in tavola. Un piatto alla portata anche di chi non è ferrato in cucina, la differenza la fa il pezzo di carne scelto. Il rischio di trovarsi a dover deglutire bocconi stopposi si corre se si sceglie un taglio di carne poco adatto. Noi nel frangente della scelta spesso ci affidiamo ai consigli di nostra mamma. Per questo arrosto abbiamo usato il melino, la carne seppur ben cotta è rimasta morbida e la salsa ai fichi ha completato il tutto.
Marta

Arrosto di vitello e fichi

Abbinamento cibo-vino
 
Se siete in cerca di un vino per accompagnare questo piatto, il nostro consiglio è di restare in Toscana con un Morellino di Scansano.

Un vino che viene prodotto in Maremma, nel comune di Scansano e in parte dei comuni limitrofi. Il Morellino di Scansano è un vino rosso, corposo e fresco, con un sottile tannino, prodotto con minino 85% di uve Sangiovese. Si presta bene ad essere portato in tavola con questo piatto, perfetto per un pranzo della domenica.
Nota in più, potete sfumare la carne con un bicchiere di Morellino che poi porterete in tavola.

Sul sito vino.com, enoteca online fondata nel 2014 in Toscana, trovate un’ampia selezione di bottiglie di Morellino di Scansano tra cui scegliere.

Arrosto di vitello e fichi


Ingredienti per 4 persone:
870g di melino
300g di fichi
1 cipolla grande
Vin santo per sfumare
2 rametti di rosmarino

Legate la carne con lo spago da cucina e posizionate al di sotto di esse i due rametti di rosmarino. Affettate finemente la cipolla. In un tegame aggiungete dell’olio e mettete sul fuoco. Dopo poco unite la carne e fatela rosolare bene da tutti i lati. Una volta rosolata sfumate con il vin santo, abbassate la fiamma e unite la cipolla. Salate e pepate bene la carne e continuate a cuocere con il coperchio. Se necessario aggiungete del brodo vegetale o dell’acqua. Cuocete per circa 1h 30’. Una mezz’oretta prima di togliere la carne unite anche i fichi precedentemente lavati e sbucciati. Trascorso il tempo necessario togliete la carne dal fuoco e aspettate qualche minuto prima di affettarla in modo che i suoi succhi si concentrino all’interno. Se il fondo vi sembra troppo liquido prima di servire fatelo restringere rimettendolo sul fuoco.

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