Ragù di polpo


Se siete assidui lettori di queste pagine, ed io spero proprio di sì, vi sarete accorti che ultimamente non ho scritto molto. Le giornate di sole 24 ore non mi hanno dato modo di dedicarmi appieno a questo spazio. Non è che non ci fossi, c’ero, ma gran parte del lavoro l’ha fatto Chiara mentre io ero (e sono) alla prese con lo studio. Esatto studio, perché sono ancora una studentessa e ci sono giorni in cui credo che lo sarò per sempre.
Credo però che, se capitate da queste parti, siete molto più interessati al cibo, piuttosto che alla vita segreta di un aspirante ingegnere. Motivo per il quale vi anticipo che dietro a questa ricetta ci sono almeno tre racconti differenti.
La prima volta che feci il ragù di polpo questo blog esisteva già da un po’; la cucina era già entrata a far parte della “mia vita”, ma era la prima volta che invitavo degli amici a cena con menù scelto e prodotto solo dalla sottoscritta. Di cene estive, approfittando dell’uscita di scena dei genitori per le vacanze, ce ne sono state anche prima del blog. Mai in solitaria però, sempre assieme alla sorella grande. In quella occasione non ebbi il tempo per fare le foto e archiviai la ricetta tra le “cose da rifare”.
Il problema di conservare le idee per un futuro prossimo è che poi la voglia di provare cose nuove e nuovi abbinamenti ti porta a non rifarle mai, almeno a me capita così. L’occasione si è però presentata questo ultimo dell’anno. Ho trascorso il veglione del 31 tra amici al mare, dove ognuno ha portato qualcosa. Avevamo la necessità che le cibarie fossero preparate in anticipo, così nella mia mente si è aperta quella cartella ed è spuntata questa ricetta. Rispetto alla prima volta, ho adottato delle accortezze diverse, come ad esempio togliere il polpo e far restringere il pomodoro da solo, tutte cose che mi hanno portato ad ottenere un risultato finale migliore.
Il terzo racconto riguarda la passata di pomodoro alla base della ricetta. Ho utilizzato il bel regalo che ci ha fatto Enrica il giorno che è venuta a pranzo da noi, una passata di pomodoro costoluto buona quanto quella di mia nonna, una di quelle passate che sanno davvero di pomodoro.



Ragù di polpo

Ingredienti:

800 g di polpo
600 g di passata di pomodoro (io la passata "Terre dell'Oro di Toscana")
½ bicchiere di vino rosso
1 costa di sedano piccolo
½ cipolla
1 carota piccola
Peperoncino
Olio extravergine di oliva

Tritate finemente con la mezzaluna la cipolla, la carota e il sedano. In un tegame fate soffriggere la cipolla con l’olio. Dopo qualche minuto, quando la cipolla sarà diventata translucida, aggiungete la carota, mescolate bene dopodiché aggiungete il sedano. Fate appassire a fuoco basso e aggiungete il polpo intero. Alzate la fiamma e continuate a farlo rosolare fin quando non sarà diventato rosso. Aggiungete il vino, abbassate la fiamma e portate il polpo a cottura. Quando sarà diventato morbido toglietelo dal tegame e fatelo a piccoli pezzi.
Nel tegame mettete la polpa di pomodoro e fatela ridurre. Una volta che il pomodoro si sarà ridotto aggiungete il polpo, un peperoncino piccolo e continuate la cottura.


Nota: io non ho aggiunto il sale, perché il sugo era già sapido senza doverlo mettere. Il mio consiglio è quello di assaggiare il sugo verso fine cottura e regolarvi di conseguenza.




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1 commento:

  1. Oh ma lo sai che ti colevo chiedere la ricetta l'altro giorno?! Mi ricordo la prima cena e (strano ma vero!) pure la seconda! Sugo MONDIALE.. Bravissima Marta aspirante ingegnere!

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